Riconoscimento anno 2013: validità del servizio per docenti e Ata ai fini della ricostruzione di carriera, stipendiali e pensionistici
Sono molti i docenti che stanno sfruttando la recente sentenza della Corte di Cassazione emessa prima dell’estate che ha finalmente chiarito una questione torica per il personale della scuola statale. Si tratta del pieno riconoscimento dell’anno 2013 ai fini della ricostruzione di carriera. In questo modo è possibile accedere allo scaglione stipendiale e alle prestazioni pensionistiche. Una sentenza che mette la parola fine a quello che era stato un contenzioso durato anni che stava penalizzando migliaia di lavoratori del comparto scolastico, rimasti fuori dal computo economico e giuridico per il servizio prestato in quell’anno.
La progressione di carriera
Prima della sentenza, l’anno 2013 era rimasto bloccato a causa di normativa che ne impediva la valutazione nella progressione di carriera e nel calcolo degli emolumenti. Adesso in virtù di questa sentenza, il personale docente, ATA e DSGA in ruolo, che abbia già ottenuto il decreto di ricostruzione della carriera, potrà far valere il diritto all’inserimento di quell’anno per la corretta determinazione dello scaglione retributivo e per il calcolo degli arretrati spettanti.
Come ottenere il riconoscimento
Ora il prossimo passaggio dovrebbe essere il recepire, da parte dello Stato, la decisione della Corte di Cassazione in modo che diventi un diritto acquisito per legge. Nel frattempo, chi non vuole aspettare che il legislatore ne faccia una norma valida per tutti, i lavoratori interessati possono avviare un ricorso presso il Giudice del Lavoro. Attraverso questa procedura, è possibile richiedere non solo l’aggiornamento della ricostruzione della carriera, ma anche il ricalcolo degli arretrati relativi agli ultimi cinque anni di servizio.
In questo modo chi, negli anni, ha subito le conseguenze negative di una normativa che, con il blocco del 2013, ha determinato una perdita economica e pensionistica significativa, può finalmente rifarsi. Gli interessati possono rivolgersi a esperti di diritto del lavoro o a sindacati per avviare la pratica e garantire un percorso efficace.
In attesa della norma
Questa sentenza rappresenta un punto fermo per chi vuole far valere i propri diritti e un precedente importante, dal momento che il mancato riconoscimento dell’anno 2013 rappresentava un danno non da poco a livello economico per migliaia di docenti.
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