Idonei concorsi 2023: altra delusione, salta l’emendamento per l’assunzione alla vigilia del nuovo bando del Pnrr2
La vicenda degli idonei al concorso PNRR 2023 continua a tenere banco, rappresentando una spina nel fianco per il ministero dell’istruzione e in generale per il sistema di reclutamento pubblico italiano. La discrepanza tra il riconoscimento dell’idoneità in un concorso e l’effettiva possibilità di assunzione resta ampia. Il recente respingimento dell’emendamento che mirava a stabilizzare i candidati idonei nel quadro del disegno di legge sulla Manovra economica del 2025 rappresenta un duro colpo per migliaia di aspiranti, che vedono sfumare una legittima opportunità di accesso al lavoro, nonostante il superamento delle prove selettive.
Un problema strutturale
Essere “idonei” in un concorso pubblico al momento non garantisce l’inserimento in graduatoria utile per l’assunzione. Questo fenomeno si ripete ciclicamente, soprattutto in occasione di concorsi straordinari legati a progetti come il PNRR, dove l’urgenza e la complessità delle procedure amplificano le incertezze. Nonostante il superamento delle prove, gli idonei si trovano in una sorta di limbo, riconosciuti come meritevoli ma privi di una collocazione lavorativa concreta.
Il ruolo delle istituzioni
La decisione della Commissione Bilancio di escludere l’emendamento proposto dal sindacato ANIEF sottolinea la mancata priorità politica di questa problematica. Pur in presenza di un interesse esplicito da parte della Commissione Europea e di sollecitazioni provenienti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, l’iter parlamentare si è arenato. Ciò solleva interrogativi sull’efficacia del coordinamento tra le istituzioni nazionali ed europee, nonché sulla volontà del governo di affrontare il problema in maniera sistematica.
L’azione sindacale
L’ANIEF, attraverso la sua azione sindacale, ha cercato di mettere in evidenza il diritto degli idonei ad essere inclusi nelle graduatorie di merito, proponendo sia soluzioni legislative che azioni legali. Le iniziative intraprese includono manifestazioni pubbliche, lo sciopero e la presentazione di ricorsi al Tar del Lazio. In particolare, i ricorsi mirano a garantire almeno l’abilitazione all’insegnamento, una questione che potrebbe aprire ulteriori strade di lavoro per gli idonei.
Cosa succede ora?
Il rifiuto dell’emendamento non rappresenta, secondo ANIEF, la fine della battaglia. Il sindacato si appella direttamente al governo per un intervento che superi l’impasse parlamentare, sottolineando come la questione degli idonei sia cruciale non solo per i singoli candidati, ma anche per il funzionamento del sistema scolastico, che necessita di nuove assunzioni per far fronte alle carenze di organico. Allo stesso tempo, il ricorso alla giustizia amministrativa rappresenta un canale complementare per tutelare i diritti degli interessati.
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