Assegnazione posti di sostegno: mini call veloce sta penalizzando i precari storici, supplenze a insegnanti con minore esperienza e punteggi inferiori
La call veloce è stata per quest’anno abolita dal ministero, causando non poche proteste da parte di chi la riteneva uno strumento utile ed efficace, mentre è rimasta in vigore la mini call veloce. E a giudicare dalle proteste degli ultimi giorni non è stata probabilmente una buona idea considerato che in alcune province si sta verificando uno scontro circa l’assegnazione dei posti di sostegno mediante questo strumento.
I posti disponibili
In particolare, le maggiori proteste si stanno verificando a Cremona dove si sta verificando una vera e propria rivolta in merito all’assegnazione dei posti di sostegno a scuola. Questo sarebbe da ricondurre allo strumento della mini call veloce, che avrebbe consentito a docenti specializzati provenienti da fuori regione di ottenere cattedre nella provincia.
A farne le spese sono stati coloro i quali sono rimasti senza incarico. Sarebbero in tutto quasi 400 docenti residenti nel territorio lombardo. A rendere la situazione ancora più frustrante, il fatto che molti di essi avrebbero anni di esperienza sul campo.
Eppure la procedura sarebbe stata attuata nel rispetto delle linee guida regionali e nazionali. Da cosa dipende allora l’insorgere di disparità nel numero di posti disponibili rispetto ad altre province? Il motivo sarebbe da ricondurre alla mancanza di cattedre libere in determinate zone.
Le province oggetto di critiche sostengono che non si è verificata alcuna autonomia decisionale dei singoli provveditorati. In caso contrario, si sarebbe venuta a creare una situazione di anarchia con inaccettabili differenze tra una provincia e l’altra.
Queste spiegazioni però non placano le proteste dei docenti che si sentono vittime di ingiustizia, dal momento che a loro dire tutto sarebbe da ricondurre alla Mini call veloce, emanata a fine agosto.
Esperienza non valorizzata
Questo strumento avrebbe conferito un vantaggio agli insegnanti con minore esperienza e punteggi inferiori. Sono insegnanti originari di regioni dove i corsi di specializzazione sono più accessibili.
In molti sono stati costretti, nonostante tantissimi anni di esperienza alle spalle da precari, a rinunciare a incarichi a tempo determinato, per via di scarso preavviso. Questo ha anche comportato la perdita dell’opportunità di un contratto a tempo indeterminato.
Il danno non è solo a carico dei docenti ma anche degli alunni con disabilità, privati da inizio anno scolastico di insegnanti di sostegno esperti.
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