Scuola

Secondo ciclo percorsi abilitanti: ritardo costringerà a svolgerli in pochi mesi, non sono ancora stati effettuati gli accreditamenti da parte delle università

Il ritardo nell’emanazione dei decreti ministeriali per i percorsi abilitanti sta iniziando a costituire un problema non da poco per il mondo della scuola e per migliaia di docenti in attesa di completare il proprio iter formativo.

La situazione del primo ciclo (2023/2024)

Il primo ciclo dei percorsi abilitanti, relativo all’anno accademico 2023/2024, ha già mostrato segnali di difficoltà. Le tempistiche dilatate hanno generato incertezze tra le università ei candidati, rendendo complicata l’organizzazione delle attività didattiche. Le università hanno ricevuto in ritardo le linee guida, compromettendo una pianificazione efficace.

Mancano ancora accreditamenti e indicazioni

La situazione non appare migliore per il secondo ciclo, previsto per l’anno accademico 2024/2025. A oggi, gli accreditamenti da parte delle università non sono ancora stati effettuati, e il Ministero dell’Istruzione e del Merito non ha fornito indicazioni ufficiali sulle modalità e le tempistiche per l’avvio dei corsi.

Questo ritardo rischia di comprimere le attività previste rischiando in pochi mesi, creando un percorso accelerato che potrebbe penalizzare sia gli enti formatori che i partecipanti. La mancanza di chiarezza non solo ostacola chi desidera abilitarsi per migliorare la propria posizione lavorativa, ma incide in modo particolare sui vincitori di concorso che, per trasformare il proprio contratto in tempo indeterminato, sono obbligati a completare il percorso abilitante.

Le conseguenze per i docenti e il sistema scolastico

L’incertezza sulle tempistiche e l’organizzazione dei percorsi abilitanti comporta molteplici problemi:

Rischio di sovrapposizioni: con un calendario ridotto, sarà difficile conciliare i corsi con gli impegni lavorativi e personali dei docenti.

Qualità della formazione: un percorso accelerato potrebbe sacrificare la qualità dell’offerta formativa, compromettendo la preparazione dei futuri insegnanti.

Ripercussioni sul reclutamento: il ritardo nell’abilitazione potrebbe rallentare ulteriormente le immissioni in ruolo, aggravando il problema della carenza di personale scolastico stabile.

In attesa di risposte

La necessità di accelerare l’iter per il secondo ciclo è evidente, ma le difficoltà organizzative e burocratiche continuano a frenare il processo. Docenti e università si trovano in una situazione di stallo, in attesa di decreti e accreditamenti che tardano ad arrivare. La speranza è che il Ministero intervenga al più presto con indicazioni chiare e tempistiche realistiche, garantendo percorsi formativi completi e ben strutturati.

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