Se ne era parlato in maniera concreta prima dell’estate con un emendamento che poi non è stato trasformato in legge, se ne torna a parlare adesso alla vigilia della riapertura degli elenchi aggiuntivi previsti per la primavera del 2025. Il precariato imperante nella scuola italiana rende le graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) una colonna portante dell’insegnamento e per questo i precari spingono per una riapertura straordinaria già nel 2025.

Esclusione fino al 2026

L’aggiornamento delle Gps è biennale, e l’ultimo è avvenuto la scorsa primavera. L’attesa in vista del 2024, però, per molti può essere un problema e la mancanza di docenti in cattedra lo testimonia.

La riapertura anticipata è anche motivata dall’esaurimento delle graduatorie, dal momento che in molte province le liste, come dimostrano le ultime assegnazioni tramite interpello, non sono sufficienti a coprire le cattedre. La situazione si fa sentire particolarmente per materie STEM e nel primo ciclo.

Questo significa che molti docenti rischiano di restare esclusi fino al 2026, complicando ulteriormente le loro prospettive lavorative.

La riapertura straordinaria

A breve si verificherà anche un’impennata dei pensionamenti, con un turnover insufficiente a causa dei pochi nuovi ingressi che lasceranno scoperte molte cattedre. Per questo i precari, anche attraverso associazioni spontanee e sindacati, chiedono una riapertura straordinaria nel 2025 per inserire nuovi aspiranti e aggiornare i punteggi. A questo si aggiungono richieste di percorsi di stabilizzazione per valorizzare il servizio svolto e maggiori certezze in merito alla gestione delle graduatorie.

La trasformazione delle gps da biennali ad annuali era stata già proposta prima dell’estate dl M5s tramite emendamento, ma non se ne è fatto nulla, anche in virtù delle difficoltà che comporterebbe. Una riapertura anticipata causerebbe infatti ritardi amministrativi che si ripercuoterebbero su tempi e risorse già limitate.

Pro e contro

Riaprire le GPS nel 2025 potrebbe essere una buona soluzione per molti docenti, ma andrebbe gestita in maniera adeguata e valutando tutti i pro e i contro. Ne sapremo di più dopo Natale.

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