Riconoscimento 24 cfu: ministero annuncia la validità solo della metà, caos negli Atenei
I 24 CFU sono riconosciuti integralmente per il concorso scuola PNRR2, come stabilito dall’articolo 8, comma 1, del DPCM del 4 agosto 2023. Questo decreto prevede che i 24 CFU, acquisiti entro il 31 ottobre 2022, soddisfino i requisiti formativi per l’accesso ai percorsi di abilitazione e al concorso.
La fine della fase transitoria
Sarà l’ultimo concorso nel quale verrà riconosciuto il possesso dei 24 cfu + laurea come requisito di accesso. Questo requisito, infatti, è valido nell’ambito della fase transitoria, che si conclude il 31 dicembre 2024. Dal prossimo anno, i concorsi scuola faranno parte della fase ordinaria, nell’ambito della quale questo requisito non sarà più sufficiente.
Stesso discorso per il diploma Itp: in vista del prossimo concorso scuola sarà riconosciuto ancora come requisito valido, dal 2025 non più. Se per la laurea + 24 cfu è già praticamente certo il decadimento del requisito a partire dal 2025, per il diploma itp ci sono ancora dei margini che lasciano sperare una proroga anche per il prossimo anno. Il ministero prenderà una decisione nelle prossime settimane.
Chiarimenti sul tema
FAQ iniziali del Ministero: Le FAQ pubblicate inizialmente dal Ministero dell’Università avevano creato confusione, indicando erroneamente che solo 12 dei 24 CFU potevano essere riconosciuti. Ciò aveva portato diversi Atenei a limitare il riconoscimento.
Successivi chiarimenti: Dopo le proteste e i dubbi sollevati da docenti e aspiranti, chiarimenti informali hanno ribadito che i 24 CFU devono essere considerati integralmente, come indicato dal DPCM.
Adeguamento degli Atenei: Molti Atenei si sono quindi adeguati, riconoscendo interamente i 24 CFU, rispettando la normativa in vigore.
Se hai acquisito i 24 CFU entro la data limite (31 ottobre 2022), puoi stare tranquillo che sono validi sia per l’abilitazione sia per l’accesso al concorso, senza necessità di integrazioni.
DAL 2025 I 24 CFU NON VALGONO PIU PERCHÉ DEVONO FARE ARRICCHIRE LE UNIVERSITÀ PRIVATE CHE VENDONO I 60 CFU NECESSARI PER I PROSSIMI CONCORSI