Alla vigilia del nuovo concorso scuola Pnrr2, il cui bando sarà pubblicato neri prossimi giorni, tiene banco e diventa quantomai attuale la questione degli idonei del concorso 2023. In questo senso, il ministero ha le mani legate se prima da parte di Bruxelles non arrivano segnali circa la richiesta di maggiore flessibilità in merito alle immissioni in ruolo.

Doppio canale di reclutamento

Il Governo italiano in questo senso ha già inoltrato richiesta, ma non è ancora arrivata una risposta da parte della Commissione europea, A incidere in questo senso il fatto che la Commissione stessa si è appena insediata. E’ necessario infatti, prima che il ministero possa procedere, che venga adeguata la legge sul Pnrr.

Nel frattempo i sindacati aspettano una risposta spingendo sempre per il doppio canale di reclutamento, che consentirebbe di ampliare le possibilità di assunzioni affiancando ai concorsi le immissioni in ruolo da gps.

In particolare il sindacato Anief protesta nei confronti del ministero che è a un passo dal nuovo bando di concorso mentre ci sono ancora molte assunzioni da perfezionare, con docenti in attesa che aspettano avendo superato le prove di altri concorsi e vantando anni di supplenza alle spalle.

I venti emendamenti

“Attendiamo ma siamo sempre più convinti che la soluzione sia il doppio canale di reclutamento. Solo così saremo certi di non sprecare docenti preparati e già valutati adeguatamente”, ha affermato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.

Proprio Anief per velocizzare ha inserito tra i 20 emendamenti suggeriti alla Legge di Bilancio 2025 alle commissioni della Camera l’inserimento di tutti gli idonei nelle graduatorie di merito. In questo senso proseguono i ricorsi al Tar del Lazio ai quali hanno aderito già in migliaia. Anief spinge affinché si riesca a portare stabilmente in cattedra gli idonei a partire dai concorsi del 2020.

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