Mancano meno di due settimane alle fine della prima parte dell’anno scolastico, prima delle vacanze di Natale, eppure ci sono ancora molte cattedre vacanti che necessitano di docenti prima possibile. Molte graduatorie gps sono esaurite e molte classi di concorso restano scoperte.

L’interpello-mad

Per questo, la normativa prevede che in questi casi si provveda con l’assegnazione delle supplenze fuori graduatoria, e da quest’anno bisogna fare ricorso direttamente allo strumento dell’interpello, che a livello gerarchico ha preso il posto delle domande di messa a disposizione, non senza qualche difficoltà e critica.

Soprattutto per le supplenze brevi, ci sono molte difficoltà nel conciliare la necessità di assegnare in tempi rapidi la cattedra con il meccanismo intrinseco dell’interpello. Per questo, il ministero è intervenuto in corsa modificando la normativa e consentendo il ricorso allo strumento dell’interpello Mad per velocizzare la procedura.

Le zone in difficoltà

Lo strumento dell’interpello-mad costituisce un sistema ibrido tra quello dell’interpello classico e quello delle domande di messa a disposizione, e permette ai dirigenti scolastici di ricorrere a una sorta di database ricavato dalle candidature presentare dai docenti per interpelli precedenti.

In questo modo, pur mantenendo inalterata la trasparenza che ha consentito all’interpello di prendere il posto delle domande di messa a disposizione, si riesce ad accelerare le tempistiche consentendo alle segreterie scolastiche di attingere da un elenco più nutrito che nel caso delle supplenze brevi ottimizza le tempistiche.

Molte istituzioni scolastiche, soprattutto nelle regioni del Nord e nelle aree periferiche, si trovano ancora a gestire posti vacanti. Le difficoltà derivano non solo dalla carenza di personale abilitato, ma anche dai continui cambiamenti normativi che rallentano i meccanismi di reclutamento.

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