Scuola

Idonei concorsi scuola 2020 e 2023: doppio canale di reclutamento per consentire immissione in ruolo diretta di chi è in attesa da anni di poter essere stabilizzato

Il nuovo bando di concorso Pnrr2 ha riaperto il dibattito sul tema del precariato e sulla situazione degli idonei dei concorsi precedenti. Il trittico di concorsi Pnrr accordati dal ministero all’Ue (uno già attuato ma da completare, il secondo appena bandito e il terzo in programma nell’estate del 2025 nell’ambito della fase ordinaria), hanno acuito la delusione dei candidati esclusi dai vincitori pur avendo superato le prove e dei precari storici in generale.

Gli idonei dei concorsi 2020 e 2023

Il problema del precariato in Italia non viene meno, anzi risulta in crescita nonostante le smentite del ministro Valditara con numeri record che raccontano di quasi 250.000 supplenti annuali. Una situazione peggiorata dagli idonei dei concorsi 2020 e 2023 che non intravedono la possibilità di essere immessi in ruolo. I nuovi concorsi bloccano tutto e produrranno altre decine di migliaia di idonei ancora senza possibilità di stabilizzazione.

A la Tecnica della Scuola Elvira Serafini, segretaria generale Snals-Confsal, spiega: “Parliamo di un precariato – ha detto la sindacalista – che ha dei numeri altissimi e a tutto campo, in tutte le aree: non solo in discipline umanistiche ma anche scientifiche e tecniche e del sostegno. Serve una soluzione e la chiediamo immediata: per noi va attivato da subito il doppio canale, per poter soddisfare con un’immissione in ruolo diretta sia coloro che sono in attesa da anni per poter essere messi nei ruoli, sia i vincitori dei concorsi. Sono loro i protagonisti della scuola viva e di conseguenza meritano un riconoscimento effettivo”.

La riforma del reclutamento

Il tutto mentre ci sono le rimostranze di Bruxelles che insiste per la necessità di limitare il ricorso ai contratti a tempo determinato, premiando con l’immissione in ruolo coloro che hanno un periodo continuativo di servizio. E poi ci sono gli idonei 2020 e 2023 che sono vittime dell’oblio nonostante abbiano superato un concorso.

Secondo il sindacato, il precariato storico si è moltiplicato a livello di scuola: nessun governo è riuscito nella impresa di abbattere i numeri, visto che ogni anno vengono convocati e contrattualizzati oltre 200 mila supplenti annuali: la soluzione – ha concluso Serafini – potrebbe essere il doppio canale, anche perché noi abbiamo una riforma del reclutamento con cui dovere fare i conti.

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