Concorsi annuali ed assenza di graduatorie di merito sono due elementi inconciliabili. Lo sottolinea Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e già presidente della Commissione Cultura al Senato, spiegando che le proteste degli idonei dei concorsi Pnrr sono inevitabili, e diventeranno sempre più pressanti man mano che si accavalleranno nuovi concorsi annuali.

Il via libera dall’Ue

La decisione di bandire ogni anno concorsi ignorando gli idonei presa dal Governo precedente sta evidenziando ora i suoi effetti, ma ormai l’impegno con Bruxelles è stato preso ed è difficile tornare indietro. Il nuovo Governo è riuscito a risolvere la questione con la Commissione europea per rivedere l’impianto del sistema di reclutamento e ottenere il via libera dall’UE per il ripristino delle graduatorie di merito ad esaurimento per gli idonei del concorso ordinario 2020.

Una situazione che adesso si ripropone con i concorsi Pnrr. Convincere la Commissione europea a estendere le graduatorie di merito per tutelare i diritti di chi è nelle liste d’attesa precedenti anche ai concorsi Pnrr è il prossimo obiettivo, considerato che siamo già al secondo concorso in questo ambito e che nel 2025 ne è previsto un terzo.

Il superamento del precariato

Il Governo si sta impegnando con la Commissione europea per trovare una soluzione al superamento del precariato, con la supplentite cresciuta sempre di più negli anni passati.

L’obiettivo del ministero è velocizzare il reclutamento a tempo indeterminato, introducendo il doppio canale di reclutamento che consentirebbe l’assunzione sia dai concorsi per titoli ed esami che da Gps e graduatorie di merito. Un meccanismo adottato già con successo nell’ambito del sostegno e che andrebbe ora esteso anche al posto comune.

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