Graduatorie, Gps e supplenze

Nomine Gps: posti in presenza a docenti che non lavorano da graduatorie e che non hanno avuto l’incarico, nei primi gradi ci saranno più posti che candidati su scuola dell’infanzia e primaria

La distribuzione dei posti per il prossimo concorso scuola 2024 è tutt’altro che esente da difetti. Secondo i sindacati, emergono ancora alcune importanti discrepanze dal momento che emerge chiaramente dall’analisi della ripartizione come ci siano zone dove ci sono posti in presenza di docenti che non lavorano da GPS, che non hanno avuto l’incarico.

I problemi sul sostegno

Inoltre, nonostante gli interventi del ministero, si prevedono molti problemi sul sostegno. Difficoltà che riguarderanno soprattutto i primi gradi, dove si prospetta una situazione speculare a quella verificatasi in occasione del primo concorso Pnrr. I sindacati stanno segnalando al ministero che inevitabilmente ci saranno più posti che candidati, soprattutto sulla scuola dell’infanzia e sulla scuola primaria in regioni come Lombardia e Veneto.

In questo senso si attendono novità anche da parte del ministero non solo per quel che riguarda il concorso, ma anche e soprattutto per quel che concerne gli interventi previsti in ottica Corsi Indire che andranno a specializzare i docenti che dispongono di tre anni di servizio mendante percorsi da 30 cfu semplificati rispetto al Tfa.

Il numero dei percorsi

Serena Morando del centro nazionale Flc Cgil: spiega a Tecnica della scuola: “C’è il problema di implementare il numero dei percorsi, qui ci sono un paio di sollecitazioni sulle tante criticità che abbiamo espresso, una l’ho già espressa, quella dei 20 giorni perché poi l’amministrazione è in difficoltà, fa fatica a reggere i tempi sanciti dal Pnrr e scarica queste difficoltà sulle lavoratrici e sui lavoratori precari”.

“Noi abbiamo chiesto al tavolo che questo concorso non si facesse perché abbiamo gli idonei 2020 e chiediamo che ci siano gli idonei 2023 perché ci sono centinaia di persone che hanno superato egregiamente le prove del primo concorso Pnrr e che e che ad oggi non si portano a casa nulla quindi abbiamo chiesto che in presenza di idonei che possono essere immessi domani, non si facesse questo concorso perché rischia non di risolvere il problema di precariato ma di aumentarlo formando ulteriori sacche di precariato”.

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