Scuola

Tfa sostegno decimo ciclo: dubbi sul farlo partire con molte classi di concorso sature, ma ci sono 110.000 posti in deroga in organico di diritto

Il prossimo ciclo del Tfa sostegno, il decimo, coinciderà con ogni probabilità con i Corsi Indire 2025, andando a costituire quel doppio canale di specializzazione che in molti stanno criticando ma che il ministro Valditara difende a spada tratta, pur non essendo ancora riuscito insieme al ministero a stabilire una data certa di avvio.

I numeri

Per quel che riguarda l’avvio dei prossimi corsi TFA per il sostegno, ci si chiede se sia utile farli partire considerato che molte classi di concorso sono sature.

La loro utilità invece è evidente nel momento in cui si analizzano i numeri: ci sono al momento 110.000 insegnanti di sostegno precari, di cui 80.000 non sono specializzati. È una delle priorità del ministero, che deve fare in modo che gli alunni con disabilità abbiano insegnanti adeguatamente preparati.

I sindacati stanno chiedendo di risolvere questo tipo di problematica dalle fondamenta. La priorità è quella di trasformare i 110.000 posti in deroga in organico di diritto. In questo modo si raggiungerebbe un primo grande obiettivo, rappresentato dalla possibilità che i docenti possano essere assunti stabilmente nelle loro regioni.

Le indennità di trasferta

La seconda urgenza è rappresentata dalla necessità di specializzare i docenti non qualificati. Per fare questo, è necessario che abbiano accesso ai corsi TFA. Infine è urgente assicurare condizioni dignitose ai docenti che lavorano lontano da casa.

Ai docenti viene negato quello che invece viene garantito ad altri tipi di lavoratori con contratti diversi, come i metalmeccanici che possono beneficiare di un’indennità di trasferta di 47 euro al giorno, più 23 euro per il pernottamento e 11 euro di buono pasto, per un totale di 100 euro al giorno. Sostegno che ai docenti viene integralmente negato.

La trasformazione dei posti in organico di diritto

Tornando al sostegno, la priorità del ministero dovrà essere quella di fare in modo che non ci siano più insegnanti non specializzati che lavorano sul sostegno e insegnanti specializzati che non ottengono il ruolo.

Perché ciò avvenga, è necessaria la trasformazione dei posti in organico di diritto, garantendo la possibilità ai docenti di specializzarsi e valorizzare la loro esperienza.

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