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Buoni pasto personale Ata: ci siamo, approvato ordine del giorno che impegna il Governo a rispettare il contratto nazionale

Si torna a parlare di buoni pasto anche per il personale Ata, proposta di cui si è già discusso qualche mese fa ma che per il momento sembra lontana dall’attuazione, nonostante costituirebbe una soluzione più che giusta per il personale scolastico spesso in difficoltà con le spese.

Il contratto nazionale

Torna a proporre questo tipo di soluzione la deputata della Lega Giovanna Miele, membro della commissione Cultura e Istruzione. La buona notizia è che è stato approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a garantire i buoni pasto anche al personale ATA.

La richiesta nasce dall’osservazione e dalla constatazione di una realtà paradossale, e cioè che la scuola è l’unico ente pubblico che non garantisce ancora questo servizio. A rendere ancora più paradossale la situazione, il fatto che il CCNL preveda i buoni pasto per tutto il personale della pubblica amministrazione, cosa che dovrebbe far rientrare tra gli aventi diritto anche gli appartenenti al mondo della scuola. Non solo: negli ultimi anni sono intervenute anche diverse sentenze della Corte di Cassazione che hanno confermato questo diritto ancora però non riconosciuto.

L’approvazione dell’ordine del giorno

Se questa legge dovesse passare, consentirebbe di andare oltre un’ingiustizia che rende illegittima la disparità di trattamento nei confronti del personale Ata. Troppo spesso viene sottovalutata l’importanza del personale nelle scuole, senza i quali le dinamiche scolastiche e la quotidianità di docenti, studenti e famiglie sarebbe impossibile.

L’approvazione dell’ordine del giorno rappresenta certamente un primo passo importante nella direzione del riconoscimento di questo diritto. “Garantire questo benefit significa riconoscere il ruolo fondamentale del personale ATA”, ha spiegato Miele, sottolineando come sia fondamentale equiparare il trattamento del personale scolastico a quello delle altre istituzioni.

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