Idonei concorso 2024: doppio canale di reclutamento non solo da sostegno per superare le sabbie mobili di chi ha superato le prove
La situazione degli idonei al concorso scuola 2024 sembra in questo momento cristallizzata dal nuovo concorso Pnrr2 bandito nelle scorse settimane e le cui domande di partecipazione caratterizzeranno il periodo festivo, considerato che la finestra temporale individuata dal ministero, ridotta a soli 20 giorni, si chiuderà il 30 dicembre 2024, a poche ore dalla fine della fase transitoria che caratterizza i concorsi scuola appartenenti alla riforma del reclutamento docenti.
Assunzione da graduatorie
Per superare le sabbia mobili in cui sono intrappolati gli idonei, torna di moda la soluzione del doppio canale di reclutamento docenti, sponsorizzato dai sindacati e anche da una buona parte della politica. Una soluzione che nelle ultime settimane sembra entrata anche nei radar del ministero, anche se non dichiarata esplicitamente.
Ma quando Valditara parla di necessità di ottenere dall’Europa maggiore flessibilità in ottica assunzioni docenti, sembra inevitabile che il riferimento sia alla possibilità di assumere sia da concorsi che da graduatorie provinciali, sperimentazione già avvenuta con successo con l’ambito sostegno.
Gli idonei di serie B
Marcello Pacifico ha spiegato che “il doppio canale è necessario per andare ad assumere tutti i precari. Non ci sono idonei di serie A e di serie B, se si è idonei all’insegnamento bisogna accedere ai ruoli”.
“Sui docenti idonei dei concorsi pubblici non assunti alla fine abbiamo sempre avuto ragione noi: nel 2012 con il Ministro Profumo, poi con il governo Renzi e anche successivamente, Anief è sempre riuscita a farli assumere in ruolo. Siamo convinti che attraverso i tribunali anche stavolta faremo immettere in ruolo tanti candidati risultati idonei perché abbiamo oltre 200.000 precari, un numero raddoppiato in pochi anni, e la politica non sta risolvendo il problema: bisogna aspettare probabilmente febbraio, quando ci sarà un nuovo confronto con l’Unione europea”, ha dichiarato il leader Anief.
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