Bonus docenti 500 euro: arrivano i controlli e le sanzioni per gli insegnati con maxi-rimborso e niente aumenti stipendiali
Mentre arrivano importanti novità per la carta docenti, con l’ampliamento della platea dei beneficiari e una rimodulazione degli importi che non saranno più garantiti sulla quota di 500 euro come negli anni passati, arriva la notizia di un’inchiesta condotta dalla Procura e dalla Guardia di Finanza di Cosenza che ha evidenziato una serie di illeciti correlati all’impiego stesso del bonus.
Utilizzo illecito
L’inchiesta ha portato a provvedimenti disciplinari nei confronti di circa 300 docenti colpevoli di aver utilizzato illecitamente il bonus docenti di 500 euro. In virtù delle sanzioni inflitte, i docenti ritenuti colpevoli sono stati sospesi dal servizio per tre o quattro giorni. A questo si aggiunge il blocco dello scatto stipendiale, la revoca del bonus per un anno e il rimborso triplo della somma spesa illegalmente.
L’illecito è comunque contestato dai docenti ritenuti colpevoli. E infatti stanno procedendo con la presentazione delle proprie difese all’Ufficio provvedimenti disciplinari dell’Ambito territoriale provinciale. Nello specifico, questi docenti ritengono le misure eccessive.
Sequestro di 135mila euro
Secondo l’accusa, il bonus è stato utilizzato in maniera impropria. La carta del docente nasce come misura finalizzata all’aggiornamento professionale. I docenti accusati, invece, avrebbero acquistato beni non consentiti, come elettrodomestici, televisori e smartphone, anziché per l’acquisto di libri, software, corsi di formazione o attività culturali.
L’indagine risale a febbraio 2023. Ha consentito di sequestrare un importo complessivo di 135mila euro, che sarebbero equivalenti alla truffa. I docenti sarebbero colpevoli di aver perpetrato l’illecito avvalendosi della complicità del titolare di un negozio di elettrodomestici. Dopo un primo acquisto regolare con il bonus, hanno richiesto un reso ottenendo un buono spesa da utilizzare per acquisti non consentiti.
Bonus per dispositivi tecnologici
I docenti non ci stanno e in alcuni casi hanno sostenuto la propria innocenza sostenendo di aver utilizzato il bonus per acquistare dispositivi tecnologici per sopperire alle carenze delle scuole. E’ il caso di acquisti di smartphone utilizzati per accedere al registro elettronico in mancanza di computer in aula. Gli illeciti sarebbero stati perpetrati tra il 2018 e il 2021.
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