Tfa Indire 2025: non possono partire se prima non arriva il parere dell’Osservatorio per l’Inclusione, rinnovato ma non ancora convocato
Cosa sta comportando il ritardo nell’avvio dei Tfa Indire, annunciati prima dell’estate ma poi messi in stand by dal ministero, al netto di annunci e proclami senza però nulla di concreto? Dopo le feste di Natale sono attese novità, ma al momento è tutto fermo per la specializzazione dei docenti con tre anni di servizio.
I percorsi per la specializzazione
E allora il progetto contenuto nel decreto scuola, il Dl 71/2024, resta ancora fermo, impedendo l’avvio dei percorsi per la specializzazione sul sostegno che costituirebbero il doppio canale insieme al Tirocinio Formativo Attivo erogato dalle Università ogni anno ma evidentemente non sufficiente.
Una situazione che sorprende, considerato che in base al decreto, convertito nella legge 106 del 29 luglio, doveva arrivare entro un mese dalla entrata in vigore del decreto stesso il Ministero dell’Istruzione un ulteriore decreto attuativo.
A complicare il tutto la mancata convocazione dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, appena rinnovato. Necessario il parere dell’Osservatorio per l’Inclusione. Se non ci saranno modifiche, i percorsi saranno destinati a chi ha anni di servizio sul sostegno e chi è in possesso di titoli esteri.
I contenuti del decreto
I crediti dovranno essere conseguiti entro il 31 dicembre 2025 finalizzata alla specializzazione per il sostegno agli alunni con disabilità mediante percorsi formativi dell’INDIRE, oltre che tramite le università. I crediti da ottenere dovranno essere almeno 30 crediti.
Saranno riservati a chi ha prestato servizio su posto di sostegno per almeno tre anni scolastici (anche non continuativi) nei cinque anni precedenti, sia in scuole statali che paritarie.
L’attesa è per il decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, che unitamente al Ministro dell’università e della ricerca, definirà i criteri di ammissibilità dei titoli esteri, i contenuti formativi dei percorsi, le modalità di attivazione dei percorsi, i costi massimi, le modalità e i termini di presentazione delle domande, l’esame finale e la composizione della commissione esaminatrice, con un rappresentante designato dall’Ufficio scolastico regionale.
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