Aumento stipendio docenti 2025: promessi circa 160 euro, ma buona parte di questa cifra è già inglobata nelle attuali indennità di vacanza contrattuale, reale incremento di soli 50 netti
I docenti e il personale Ata delle scuole italiane vivono l’ennesimo Natale con un cedolino che grida silenziosamente il loro disagio: sei anni consecutivi di vacanza contrattuale.
Sei anni di immobilismo
Dal 2019, ininterrottamente, sui cedolini del personale scolastico confronta una voce che non lascia scampo: “Indennità di Vacanza Contrattuale”. Una cifra simbolica, circa 15 euro mensili, identificata dai codici 118/K78 e 119/K78, che rappresenta la mancata chiusura dei contratti collettivi nazionali.
L’ultimo Natale senza questa voce risale al 2018, quando un contratto (quello del 2016-2018) era stato finalmente firmato, restituendo per un attimo un senso di dignità a chi lavora per formare le generazioni future. Da allora, il silenzio. Nonostante la firma nel gennaio 2023 del contratto 2019-2021, i docenti e il personale Ata restano intrappolati in un sistema che continua a ignorare il loro valore.
Un potere d’acquisto in caduta libera
Ma il vero dramma non è solo l’indennità simbolica. È la perdita di potere d’acquisto che si consuma ogni giorno, inesorabile. Gli stipendi di docenti e personale Ata, analizzati su un arco temporale di 20 anni, raccontano una storia di download galoppante e di inadeguatezza contrattuale.
Mentre i costi della vita aumentano, le retribuzioni rimangono ferme, inchiodate a un sistema che non riesce nemmeno a garantire il recupero dell’inflazione. Una perdita stimata oltre il 12% che, tradotta in termini concreti, significa meno dignità e meno futuro per migliaia di famiglie.
Il contratto 2022-2024: un Natale di illusioni
Cosa aspettarsi dal rinnovo del contratto 2022-2024? Secondo alcune stime, gli aumenti promessi sarebbero di circa 160 euro lordi mensili medi. Ma attenzione: buona parte di questa cifra è già inglobata nelle attuali indennità di vacanza contrattuale. Il reale incremento? Solo 80 euro lordi, poco più di 50 netti.
E non basta. Il triennio successivo, 2025-2027, si prospetta altrettanto avaro di risorse, con incremento previsti inferiori rispetto a quelli attuali, mentre il personale scolastico sarà ancora una volta costretto a fare i conti con la vacanza contrattuale.
Natale che non sa di speranza
I docenti e il personale Ata delle nostre scuole, pilastri del nostro sistema educativo, meritano molto più di un simbolico aumento. Perché una società che non investe nei suoi educatori non solo tradisce se stessa, ma anche il futuro delle generazioni che verranno.
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