Scuola

Corsi Indire sostegno 2025: docenti già specializzati con il Tfa precari da tempo rischiano di essere scavalcati

Con il nuovo anno dovrebbero prendere il via i nuovi Corsi Indire sul sostegno, anche in considerazione del fatto che la data indicata come ultima per il conseguimento dei 30 cfu che consentiranno ai docenti con tre anni di servizio di specializzarsi è stata indicata nella fine del 2025. Potranno partecipare ai corsi indire sostegno i triennalisti e chi ha ottenuto il titolo all’estero e ancora non ha ottenuto l’equiparazione.

Percorso abbreviato

Non si placa il fronte del ‘no’ a questo nuovo modo di specializzare i docenti “abbreviato rispetto al Tfa“. Inevitabilmente le proteste più vibranti e convinte arrivano direttamente da parte dei docenti già specializzati, precari da tempo. Il loro timore è che possano essere penalizzati da questo nuovo esercito di specializzati e scavalcati nell’assunzione, anche in considerazione delle dichiarazioni del ministro Valditara che ha annunciato come gli specializzati Indire saranno gradualmente immessi in ruolo nei prossimi anni.

Gli specializzati sottolineano come al momento un numero ingente di docenti specializzati non è convocato e risulta di fatto inoccupato. La preoccupazione maggiore riguarda l’attesa per la lettura e dei decreti che disciplineranno in dettaglio la struttura e l’organizzazione di questi corsi, che non sono stati ancora emanati.

Nuovo precariato

Secondo il fronte del ‘no’, il creare decine di migliaia di nuovi specializzati che si andranno ad aggiungere a quelli del IX ciclo previsti per la primavera del 2025, potrà solo creare confusione e nuovo precariato.

L’idea è che ci potrebbero essere nei prossimi mesi decine di migliaia di nuovi specializzati, situazione che andrebbe a intasare il fronte dei precari considerato che non si intravede all’orizzonte per la scuola un piano di immissioni in ruolo consistente.

Manca anche programmazione territoriale, che doveva essere attuata all’inizio di questa legislatura ma che è stata disattesa. La priorità resta quella di fornire alle scuole un numero di docenti in funzione del numero di alunni con disabilità, in particolare in alcune province del Nord. Il rischio opposto è creare un eccesso di personale nella secondaria di primo e secondo grado. Nel Centro-Sud, migliaia di docenti specializzati sono attualmente inoccupati e privi di sbocchi occupazionali.

Criteri di competenza

Per questo il ministero dovrebbe, secondo Alessio Golia, coordinatore nazionale del CDS, provvedere a creare personale specializzato ma seguendo criteri di competenza e formazione sulla scorta delle specializzazioni universitarie.

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