Scuola

Idonei concorso scuola: doppio canale di reclutamento con creazione di una graduatoria parallela per gli idonei al concorso da cui attingere per la stabilizzazione dei precari

Conclusa la finestra temporale utile alla presentazione delle domande per il prossimo concorso scuola 2024, non si placano le polemiche inerenti l’opportunità di una seconda procedura a così breve distanza dalla prima, addirittura con prove che si sovrapporranno inevitabilmente in virtù del ritardo con cui il Pnrr1 si sta concludendo in alcune regioni.

Le proteste degli idonei

Prosegue quindi la protesta da parte di chi ritiene questa procedura non solo inutile, ma anche dannosa, soprattutto nei confronti di chi le prove del primo concorso le ha sostenute e superate, pur non rientrando tra i vincitori ma tra gli idonei. La mancanza di scorrimento delle graduatorie di merito, rende di fatto fatica inutile quella cui sono stati sottoposti migliaia di docenti che adesso si ritrovano costretti a dover rifare tutto, con la prospettiva anche di una normativa che prevede una maggiore difficoltà per accedere agli orali.

Il doppio canale di reclutamento

Per questo i docenti precari riuniti nel “Comitato Precari Uniti per la Scuola” tornano a chiedere al ministero il doppio canale di reclutamento, che consentirebbe la creazione di una graduatoria parallela per gli idonei al concorso da cui attingere per la stabilizzazione dei precari.

“L’ ennesimo #concorso farsa, – scrivono – quando, con le risorse del PNRR si potevano stabilizzare i precari storici e gli idonei dei concorsi già svolti. Un concorso, inoltre, viziato dalla concessione di riserve per il Servizio Civile Universale a chi non ha mai messo piede in una aula, da parte di questo #governo!” Sulla questione “Europa”, il messaggio mostra profondo scetticismo, “Al mantra che “il #PNRR ce lo impone l’ #europa” non abbiamo mai creduto, ed è stato smentito dall’Europa stessa”. La questione precariato, da sempre una spina nel fianco dei Governi che si susseguono, è sempre stato un terreno di intervento e di promesse, “promesse di lungo corso”, ricordano i precari, “mai mantenute, di stabilizzazione”. La soluzione? Secondo gli autori del comunicato la via è “l’assorbimento del precariato attraverso il doppio canale di reclutamento!“.

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