Scuola

Concorso scuola 2025: la normativa prevede diversi percorsi per arrivare all’immissione in ruolo

Archiviate le festività natalizie, con la coda lunga dell’Epifania che blocca ancora la ripresa completa delle attività fino al prossimo weekend, il mondo della scuola si divide tra la ripresa delle lezioni e l’attesa per l’avvio delle prove per il Concorso docenti PNRR 2, con la procedura di presentazione delle domande di partecipazione conclusa. Un concorso che si trova a metà strada, considerato che la fase transitoria cui appartiene è stata mandata in pensione con la fine del 2024. Siamo in fase ordinaria, ma il Pnrr2 non ne sarà ancora caratterizzato.

Immissione in ruolo per 30 mila docenti

Ora si aspetta il calendario delle prove, che con ogni probabilità dovrebbero essere avviate a febbraio. Il ministero è alle prese con le assunzioni previste in virtù della prima procedura concorsuale ancora da completare e questa seconda connessa al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il ministero deve perfezionare l’accordo che prevede l’immissione in ruolo di 30mila nuovi docenti entro il 31 dicembre 2025. Per i vincitori del concorso PNRR 2, è prevista la necessità di seguire percorsi diversi che porteranno al ruolo. Dipenderà dai requisiti di partecipazione alla nuova procedura concorsuale.

Il contratto a tempo indeterminato

Il nuovo concorso scuola sarà particolarmente duro e selettivo, non tanto per quel che riguarda le prove in sé quanto per il nuovo regolamento che prevede un numero limitato di ammissioni all’orale. Chi avrà l’abilità di superare le prove e a rientrare nel numero di posti banditi potrà seguire percorsi diversi in base al possesso o meno dell’abilitazione all’insegnamento.

I vincitori già in possesso dell’abilitazione dovranno solo attendere l’assunzione a tempo indeterminato. Per loro la possibilità di sostenere subito l’anno di prova e formazione per la conferma del ruolo.

I tre anni di servizio

Diverso il destino invece di chi vincerà il prossimo concorso pur essendo privo di abilitazione. Si tratta dei candidati che hanno avuto accesso alla procedura con il requisito dei tre anni di servizio o con la laurea + i 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre. Per loro la normativa prevede la necessità di acquisire i CFU mancanti per il conseguimento dell’abilitazione. Senza, la riforma del reclutamento non consente di accedere al ruolo.

Questo comporta la necessità iniziale di limitarsi a ottenere un contratto a tempo determinato annuale, fino al 31 agosto. Poi dovranno assolvere all’obbligo di ottenere i 30 o i 36 CFU mancanti per l’abilitazione. Abilitazione che l’anno successivo consentirà loro di firmare il contratto a tempo indeterminato e svolgere l’anno di formazione e prova.

Iscriviti al nostro canale Telegram per ricevere tutti gli aggiornamenti sulla scuola. Seguici su Google News cliccando su “segui”.