Precari sostegno: incremento organico di diritto e stabilizzazione in attesa dei Corsi Indire 2025
Anno nuovo proteste vecchie. Il 2025 della scuola si apre all’insegna delle rimostranze dei docenti precari che non si sentono rappresentati e tutelati dalle recenti iniziative del ministero Valditara e che si concretizzano nell’organizzazione del secondo concorso Pnrr e nel prossimo avvio dei corsi Indire sul sostegno che dovrebbero partire nelle prossime settimane.
La stabilizzazione dei docenti
Proprio i docenti di sostegno stanno provando a far sentire la loro voce nei confronti del ministero: il Comitato Docenti di Sostegno (CDS) chiede l’aumento dell’organico di diritto e la stabilizzazione dei docenti specializzati per ottenere formazione di qualità e continuità didattica. La priorità restano le assunzioni.
Il mondo del sostegno è diviso tra chi sostiene che i prossimi Corsi Indire saranno penalizzanti per il settore e chi li attende con impazienza, in particolare i docenti con tre anni di servizio destinatari degli stessi e che li ritengono uno strumento efficace per la specializzazione e per il conseguimento di cattedre.
Percorso per 40mila insegnanti
I corsi di specializzazione sul sostegno gestiti da INDIRE consentiranno la partecipazione anche agli insegnanti che hanno ottenuto il titolo all’estero ma che ancora non ne hanno ottenuto il riconoscimento.
I Corsi per il sostegno Indire si lega al piano di assunzioni per docenti di sostegno che consentirà un percorso di specializzazione per 30-40 mila docenti entro il 2025. Non solo specializzazione, però: il ministro Valditara ha assicurato che gli specializzati verranno poi gradualmente immessi in ruolo.
Ora si attende il decreto attuativo che dia seguito all’articolo 6 della Legge 106/2024 di conversione del DL 71/2024, che introduce percorsi di specializzazione sul sostegno, organizzati da INDIRE. Consentiranno il conseguimento di almeno 30 CFU entro il 31 dicembre 2025.
I titoli esteri
Per partecipare bisogna aver prestato servizio su posti di sostegno per almeno tre anni scolastici, anche non consecutivi, nei cinque anni precedenti, nelle scuole statali o paritarie, nello stesso grado di istruzione. Potranno partecipare anche i docenti che hanno conseguito all’estero un titolo per il sostegno, purché rinuncino al contenzioso in atto.
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