Gli stipendi dei docenti e del personale ATA saranno caratterizzati da incrementi significativi nei prossimi anni, grazie al rinnovo del contratto e alle disposizioni stabilite dalla Legge di Bilancio 2025. Il comma 128 di questa legge definisce le risorse economiche destinate alla contrattazione collettiva nazionale e ai miglioramenti retributivi per il personale statale in regime di diritto pubblico, delineando una progressione graduale degli aumenti salariali fino al 2030.

La legge di Bilancio

Per il triennio 2025-2027, il bilancio statale prevede uno stanziamento di risorse che cresce progressivamente: 1.755 milioni di euro nel 2025, 3.550 milioni di euro nel 2026 e 5.550 milioni di euro annui a partire dal 2027. Questo periodo vedrà un aumento degli stipendi pari all’1,8% per ciascuno degli anni. Parallelamente, l’indennità di vacanza contrattuale, calcolata come una percentuale degli stipendi tabellari, sarà riconosciuta con una progressione specifica: lo 0,6% dal 1° aprile al 30 giugno 2025 e l’1% a partire dal 1° luglio dello stesso anno.

Nel successivo triennio 2028-2030, il comma 131 della Legge di Bilancio disciplina ulteriori stanziamenti, che ammontano a 1.954 milioni di euro nel 2028, 4.027 milioni di euro nel 2029 e 6.112 milioni di euro annui a partire dal 2030. In questo periodo, gli aumenti salariali si attesteranno sull’1,9% nel 2028 e raggiungeranno il 2% per ciascuno degli anni del biennio 2029-2030.

L’adeguamento delle retribuzioni

Questo schema di incrementi è una risposta del governo alla necessità di miglioramento delle condizioni economiche del personale scolastico docenti e ATA, rispondendo alla necessità di adeguare le retribuzioni ai mutamenti economici e valorizzare il lavoro svolto nel settore dell’istruzione e della pubblica amministrazione. Gli stanziamenti previsti, articolati in maniera crescente, riflettono una pianificazione che mira a garantire un’equilibrata sostenibilità finanziaria, assicurando nel contempo un progressivo miglioramento delle condizioni economiche per i lavoratori del settore pubblico.

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