Elenchi non graduati concorso scuola: assunzione idonei e stabilizzazione precari costa 180 milioni di euro
Proseguono senza sosta le proteste degli insegnanti precari di sostegno e docenti idonei al concorso PNRR1 in vista dell’approssimarsi delle prove scritte del Pnrr2 previste per la prossima primavera. Non si rassegano nonostante la conclusione della procedura di presentazione di domande di iscrizione al prossimo concorso scuola le migliaia di insegnanti convinti che gli accordi presi dal ministero con l’Europa non fanno altro che penalizzare i precari e quanti hanno preso parte al primo concorso superando le prove pur non risultando vincitore.
La ripetizione delle prove concorsuali
Sono proprio gli insegnanti che hanno partecipato al concorso a cattedra PNRR1 risultando idonei senza ottenere una cattedra a protestare in maniera particolarmente vibrante, considerato che si vedono costretti a ripetere le prove concorsuali basate sugli stessi argomenti e con le stesse modalità. Con l’aggravante che il prossimo concorso scuola sarà ancora più difficile da superare se si pensa alla soglia di sbarramento prevista dalla nuova normativa che non consentirà a tutti coloro che otterranno il punteggio minimo richiesto allo scritto di accedere all’orale.
L’argomento concorsi e reclutamento degli idonei viaggia parallelo all’indizione dei nuovi concorsi scuola in ambito Pnrr. Ricordiamo che il primo è ancora in corso e che altri due sono già in programma. Per il secondo sono già state presentate le domande di partecipazione, mentre il terzo dovrebbe essere bandito tra estate e autunno 2025.
Gli elenchi non graduati
La priorità da parte di sindacati e idonei è che il ministero si decida a pubblicare elenchi non graduati relativi al concorso 2023. Contestualmente, va affrontata la tematica delle percentuali di assunzione che prendano in considerazione gli idonei dei concorsi 2020.
Il mondo dei docenti n Italia è caratterizzato da migliaia di docenti che hanno superato più concorsi e accumulato anni di esperienza ma sono ancora precari. La loro stabilizzazione dovrebbe essere una priorità da parte del ministero, ma resta sullo sfondo. Nel frattempo la scuola italiana è caratterizzata da 230.000 docenti precari in attesa che si provveda alla trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto.
Stabilizzazione precari costerebbe 180 milioni
Secondo recenti stime, la stabilizzazione dei precari costerebbe allo Stato circa 180 milioni di euro.
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