Aumento stipendio docenti 2025: in arrivo 160 euro al mese in media, incremento del 6% per il rinnovo del triennio 2022/2024
Nei prossimi giorni dovrebbe sbloccarsi la trattativa per il rinnovo del contratto scuola che potrebbe portare ingenti aumenti stipendiali per il personale scolastico, nello specifico docenti e Ata. Si tratta di un passaggio fondamentale di una serie di iniziative di cui il ministero si è già reso protagonista nei mesi scorsi. In particolare prima della pausa estiva di agosto, il Ministero già il 10 luglio ha inviato la proposta di Atto di indirizzo alla Funzione pubblica.
Rinnovo per 1,2 milioni di lavoratori
Nelle prossime settimane è previsto che sindacati e ministero riprendano le trattative che dovrebbero portare ai docenti aumenti di circa 160 euro al mese in media.
La scuola è stata grande protagonista della recente Legge di Bilancio che ha consentito grazie all’impegno di Governo e Parlamento di fare passi avanti significativi per quel che concerne il rinnovo del contratto del comparto che coinvolge 1,2 milioni di lavoratori.
La legge di bilancio ha messo sul piatto nuove risorse per il mondo della scuola che portano un aumento complessivo sul tavolo capace di consentire incremento stipendiale del 6% per il rinnovo del triennio 2022/2024. Non solo: il ministero è riuscito in ciò che non era prima d’ora riuscito ai suoi predecessori, e cioè lo stanziamento di risorse già messe a bilancio per il rinnovo del contratto 2025/2027, oltre allo stanziamento per il triennio 2028/2030.
Aumenti in linea con l’inflazione
Una garanzia per il futuro che consentirà alla scuola di non vivere alla giornata come troppo spesso accaduto nel recente passato. La buona notizia è che si è cercato di prevenire ciò che è accaduto troppe volte in passato, e cioè si è fatto in modo che i prossimi contratti siano tutti superiori alla inflazione programmata. Le cifre raccontano di aumenti rispettivamente del 5,4% e del 6,2%. Il ministero ha tenuto a sottolineare con orgoglio che questo rappresenta un evento senza precedenti considerato che mai erano state già previste risorse a copertura dei prossimi contratti.
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