Economia e Fisco

Docenti precari senza stipendio: in attesa da ottobre, arriva la formale richiesta di un incontro al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

Prosegue la problematica relativa al mancato puntuale pagamento dei docenti precari che aspettano il saldo dei loro stipendi ormai da mesi. Una situazione che i sindacati continuano a definire inaccettabile, dal momento che va ulteriormente a penalizzare una categoria già di per sé in difficoltà in virtù dell’impossibilità di accedere a un posto di lavoro a tempo indeterminato.

In attesa da ottobre

La situazione è particolarmente drammatica per tutti quei docenti precari che dal mese di ottobre ancora non hanno visto accreditarsi lo stipendio. Lo sottolinea la Gilda degli Insegnanti, rimarcando una situazione già nota e che ha costretto migliaia di docenti a restare senza retribuzione anche durante il periodo delle feste di Natale.

Nella speranza che la situazione venga risolta nel più breve tempo possibile, possibilmente già entro la fine del mese di gennaio, la Gilda degli Insegnanti ha fatto formale richiesta di un incontro al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione.

Docenti spesso penalizzati

Non c’è solo la questione del mancato pagamento dei docenti precari a tenere banco in questi primi giorni dell’anno dopo il rientro dalle vacanze natalizie, ma anche la decisione di eliminare le agevolazioni economiche per il personale scolastico fuori sede operante all’Isola d’Elba. Una agevolazione che è cessata dal 1° gennaio 2025, da quando la convenzione che equiparava le tariffe dei trasporti marittimi a quelle dei residenti non è stata rinnovata.

Una decisione particolarmente penalizzante anche in virtù del fatto che si tratta di una esclusione che riguarda unicamente il personale della scuola. Nessuna variazione invece per altre categorie di lavoratori pubblici – come medici, infermieri, finanzieri e personale delle forze dell’ordine – che continuano a beneficiare di tariffe agevolate. Una decisione che rappresenta ancora una volta una discriminazione nei confronti di una categoria troppo spesso penalizzata nel panorama dei lavoratori pubblici in Italia.

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