Economia e Fisco

Buoni pasto docenti e ata: 12-13 euro al giorno come previsto dal contratto collettivo nazionale del lavoro per i dipendenti della Pubblica Amministrazione

Buoni pasto da circa 15 euro per docenti e Ata, un diritto negato a lavoratori della pubblica amministrazione che presto potrebbe essere ripristinato. Prosegue in questo inizio 2025 la battaglia dei sindacati per far ottenere a docenti e personale ATA i buoni pasto. L’anomalia è rappresentata dl fatto che al momento rappresentano gli unici dipendenti pubblici esclusi da questo diritto, riconosciuto invece a tutti i loro colleghi.

Contratto non rispettato

Ad aggravare la situazione, il fatto che proprio la legge preveda il diritto al buono pasto per tutti i lavoratori subordinati, full time e part time.

Niente buoni nemmeno per il personale di segreteria, nonostante disponga di contratto di lavoro full time. Tutto il mondo della scuola risulta penalizzato da questa disparità di trattamento che adesso finalmente i sindacati stanno provando a sanare.

Eppure è scritto a chiare lettere nel contratto collettivo nazionale del lavoro per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, firmato lo scorso novembre 2022, che i dipendenti hanno diritto a una pausa pranzo di 30 minuti. Un diritto riservato a chi lavora oltre le 6 ore. Non solo: è anche prevista la possibilità di sostituire il buono pasto con la mensa, se c’è un accordo sindacale.

Buoni da 13 euro al giorno

In forza di queste previsioni, i sindacati che difendono i diritti dei lavoratori della scuola, chiedono che i buoni pasto vengano riconosciuti anche al personale della scuola.

Le richieste consentirebbero di assicurare buoni pasto da 12-13 euro al giorno, in virtù della bassa retribuzione del personale scolastico.

Come mai lo Stato finora ha negato i buoni pasto ai dipendenti della scuola? Il motivo principale è da ricercare nell’articolazione dell’orario di lavoro, diversa nella scuola rispetto ad altri settori pubblici.

L’orario dei docenti si svolge principalmente di mattina. L’assenza di turni di pomeriggio regolari, ha fatto finora venir meno la previsione di buoni pasto, essendo considerato l’orario un turno unico. Questo però non tiene conto di impegni pomeridiani come riunioni, consigli di classe e colloqui pomeridiani.

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