Stipendio docenti gennaio 2025: busta paga più alta ma non c’è il taglio del cuneo fiscale che porterà aumenti del 6-7%
Dopo lo stipendio di dicembre, contraddistinto dalla presenza della tredicesima che rende la dodicesima mensilità come sempre la più ricca dell’anno, anche lo stipendio di gennaio sarà caratterizzato da elementi positivi in virtù del fatto che mancheranno le addizionali regionali e comunali. Questo consentirà all’importo totale di essere più corposo, come avviene anche a febbraio in caso di eventuale conguaglio favorevole. Lo stipendio di gennaio 2025 per docenti e ATA il cui cedolino è già visibile su NoiPA in ogni caso sarà caratterizzato solo da qualche euro in più dei mesi precedenti.
Il taglio del cuneo fiscale
Poteva essere ancora più alto se fosse stato introdotto già da gennaio il nuovo “taglio del cuneo fiscale”. Questo però non è stato possibile in quanto la Legge di Bilancio 2025, che lo ha introdotto, è stata approvata solo lo scorso 28 dicembre. In quella data infatti l’emissione era già stata conclusa ma è presente l’ultima mensilità relativa al 2024. Il taglio del cuneo fiscale non rappresenta un vero e proprio aumento di stipendio, come quello che arriverà con il rinnovo del contratto scuola, ma un aumento di stipendio indiretto che in ogni caso consente di ricevere una busta paga più pesante.
Il “taglio” del cuneo fiscale, come spiegato dal Ministero, impatterà sugli stipendi fino a 40 mila euro lordi l’anno. Per questo, tutto il personale della scuola godrà, in via definitiva, di un aumento stipendiale pari al 6/7%.
Le tre aliquote Irpef
Ci sono da considerare anche nel 2025 tre aliquote IRPEF, rese permanenti dalla Legge di Bilancio 2025, che ha stabilizzato le disposizioni già introdotte dall’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216. Si tratta dell’attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi.
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