Una delle sfide che il ministero dovrà affrontare nel 2025, nell’ambito del rinnovo del contratto scuola, sarà garantire un adeguato aumento di stipendio ai docenti e al personale Ata. Le statistiche dicono che ancora oggi, nonostante gli aumenti degli anni passati, i docenti italiani percepiscono stipendi del 20-30% mediamente inferiori rispetto a chi svolge la stessa professione nell’area UE.

Aumenti di 160 euro

Se la disparità rispetto ad altri Paesi può essere giustificabile, il fatto che gli stipendi siano inferiori rispetto agli altri 2 milioni e oltre di dipendenti pubblici italiani diventa meno comprensibile. I docenti italiani percepiscono meno di 30.000 euro lordi i docenti, oltre 34.000 euro la media di tutti i comparti pubblici.

In base alle previsioni sugli aumenti previsti nei prossimi mesi, ci si potrà aspettare un incremento di circa 160 euro medi complessivi. Sono aumenti, in gran parte già assegnati in busta paga dallo scorso mese di gennaio.

Affronta l’argomento in queste ore Matteo Renzi, leader di Italia Viva ed ex presidente del Consiglio, in occasione di una diretta su Instagram. In media, oggi il compenso mensile di un insegnante in Italia è di poco più di 1.700 euro netti.

L’impegno per la scuola pubblica

“Finché non paghiamo meglio gli insegnanti e li valorizziamo non ci sarà mai una scuola pubblica degna di questo nome”, ha aggiunto il numero uno di Italia Viva.

“Penso che la prima riforma della scuola da fare sia dare davvero agli insegnanti la possibilità fare il proprio lavoro con attenzione al capitale umano“, ha concluso l’ex segretario del Pd.

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