Mobilità docenti 2025: deroghe più ampie per figli fino a 14/16 anni e genitori over 65, le proposte sul tavolo
La mobilità dei docenti per l’anno scolastico 2025/26 si prepara a introdurre importanti aggiornamenti, con la definizione del nuovo Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) per il triennio 2025-2028. Tra i temi centrali emergono i vincoli di permanenza per i docenti e la possibilità di deroghe più ampie, volte a sostenere esigenze familiari specifiche.
I vincoli alla mobilità
I vincoli alla mobilità, ormai consolidati negli anni precedenti, restano una componente essenziale della normativa. Tra questi si annovera l’obbligo triennale di permanenza nella scuola in cui il docente è stato trasferito o assunto, applicata sia a movimenti comunali, provinciali e interprovinciali, sia ai docenti neoassunti e a quelli provenienti dalle graduatorie GPS.
Esistono eccezioni che consentono ad alcune categorie di docenti di superare questi vincoli. Ad esempio, coloro che assistono familiari con disabilità certificata o che si trovano in condizioni di esubero possono accedere comunque alle procedure di mobilità.
Il limite attuale di 12 anni
Uno degli aspetti più rilevanti riguarda le deroghe. Secondo quanto anticipato, potrebbero essere introdotte modifiche significative per agevolare i docenti con particolari necessità familiari. Tra le novità in discussione vi è l’estensione delle deroghe per i genitori di figli fino a 14 o 16 anni, rispetto al limite attuale di 12 anni.
Questa modifica avrebbe un impatto positivo, consentendo a molti insegnanti di ricongiungersi ai propri figli in una fase cruciale del loro sviluppo. Un’altra proposta sindacale prevede l’inserimento di una deroga per i docenti che abbiano genitori di età superiore a 65 anni, con l’obiettivo di facilitare l’assistenza in caso di necessità.
Le preferenze territoriali
Per beneficiare delle deroghe, i docenti dovranno documentare le condizioni familiari che giustificano la richiesta, seguendo procedure dettagliate che saranno indicate nell’ordinanza ministeriale. Sarà inoltre necessario specificare nella domanda le preferenze territoriali legate al comune di residenza della persona da assistere.
L’obiettivo di queste novità è quello di bilanciare la necessità di stabilità negli organici scolastici con una maggiore attenzione alle esigenze personali e familiari dei docenti, contribuendo a creare un sistema educativo più equo e flessibile. Resta ora da vedere quali proposte verranno effettivamente ricevute nella versione finale del CCNI.
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