Corsi indire sostegno: la battaglia prosegue, presentato ricorso al Tar per fermarli, udienza il 4 marzo
Non si placa la protesta nei confronti dei Corsi Indire utili alla specializzazione sul sostegno per i docenti con tre anni di servizio mediante l’acquisizione di 30 cfu, la metà rispetto al Tfa. I corsi vengono ritenuti inadeguati e troppo brevi per garantire una preparazione adeguata, nonostante siano destinati a chi già può vantare esperienza sul campo.
Nota al ministero
L’ultima protesta, in ordine di tempo, arriva da parte del Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati, che hanno scritto direttamente al ministero per contestare l’avvio di questi percorsi. Il Collettivo ha fatto di più, non limitandosi alla diramazione di una nota ma presentando addirittura ricorso al TAR per far sì che l’iniziativa ministeriale non prenda il via.
Uno degli elementi di protesta è rappresentato dal fatto che i percorsi prevedono l’acquisizione di 30 CFU, a differenza dei 60 CFU del TFA. Non solo. Il tirocinio formativo attivo prevede anche tirocinio ed esami. Il Collettivo sottolinea l’importanza di garantire ai docenti che si specializzano una formazione completa per le complesse esigenze degli studenti con disabilità. Il loro punto di vista è che i Corsi Indire non garantiscono competenze specifiche in didattica inclusiva e conoscenza delle diverse disabilità, in virtù della loro natura abbreviata.
Udienza il 4 marzo
Il rischio, secondo il Collettivo, è che si possa creare disparità di trattamento tra specializzati e sovraffollamento graduatorie, soprattutto per le classi ADSS (secondaria di secondo grado) e ADMM (secondaria di primo grado). L’udienza al TAR è prevista per il 4 marzo, quando i giudici amministrativi si pronunceranno sulla questione.
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