I giudici con una sentenza dimostrano ancora una volta un forte senso critico nei confronti dello strumento dell’algoritmo per l’informatizzazione delle nomine supplenze, decisioni di cui il ministero dovrà tenere debitamente conto in vista di eventuali correzioni che potrebbero essere adottate in vista del prossimo aggiornamento dell’estate in arrivo.

Docente penalizzato

L’ultimo giudice a esprimersi contro il funzionamento dell’algoritmo è quello del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha confermato come ci sia qualcosa da rivedere nel funzionamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) e l’algoritmo.

La sentenza riguarda il modo in cui il sistema informatizzato avrebbe penalizzato un docente con punteggio superiore. Un meccanismo che ancora una volta evidenzia incongruenze e ingiustizie nei meccanismi di convocazione.

Il docente era stato escluso dall’assegnazione degli incarichi nonostante il suo punteggio in graduatoria fosse molto alto. Ma il meccanismo dell’algoritmo lo ha penalizzato. Questo in base alla normativa che gestisce l’algoritmo, e che prevede che ogni docente abbia diritto a un solo turno di nomina.

L’ordinanza ministeriale in questione però ha evidenziato delle falle, dal momento che al momento della convocazione del ricorrente, le sedi da lui indicate come preferite non erano più disponibili.

Algoritmo illegittimo

Questo ha portato alla ricorrente situazione per la quale è stato considerato dall’algoritmo rinunciatario. Di conseguenza, l’algoritmo ha assegnato i posti liberatisi a docenti con punteggi inferiori.

Secondo il Tribunale si tratta di una procedura illegittima, che contraddice i principi meritocratici e costituzionali di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione (art. 97 Cost.) In virtù della sentenza favorevole, il docente ha ottenuto 12 punti aggiuntivi in graduatoria, pari a quelli che avrebbe maturato con l’incarico e risarcimento economico per le retribuzioni perse a causa della mancata supplenza annuale.