Assunzione docenti idonei: spiraglio da Bruxelles, non ci sono vincoli specifici per l’immissione in ruolo
Si apre uno spiraglio nella questione della stabilizzazione dei docenti risultati idonei nei concorsi legati al PNRR. Magdalena Morgese Borys, a capo della task-force della Commissione europea che segue l’attuazione del piano, ha confermato che la questione è all’attenzione di Bruxelles e verrà affrontata nel confronto con il governo italiano.
Un sistema di assunzione più flessibile
Le richieste degli insegnanti che hanno superato il concorso ma sono rimasti esclusi dall’assunzione hanno raggiunto le istituzioni europee. In una lettera di risposta a un docente, Borys ha sottolineato che l’obiettivo resta quello di garantire processi di selezione più equi, trasparenti ed efficienti, senza però derogare ai principi di merito e imparzialità.
Non esiste, ha chiarito, un vincolo che imponga di seguire un’unica modalità di assunzione. Il quadro normativo europeo stabilisce criteri generali per l’accesso ai fondi del PNRR, ma non entra nel merito delle scelte sui meccanismi di reclutamento. Spetta dunque all’Italia decidere come gestire le proprie procedure concorsuali.
Il problema degli idonei del concorso 2023
Uno dei nodi più discussi riguarda il concorso bandito nel 2023 nell’ambito del PNRR. Molti docenti hanno superato le prove, ma, a causa del numero ristretto di posti disponibili e dell’assenza di una graduatoria di merito con scorrimenti, non hanno potuto ottenere il ruolo. Per poter aspirare a un’assunzione, si trovano ora nella paradossale situazione di dover ripetere l’intero concorso, nonostante abbiano già dimostrato le proprie competenze.
Il Governo tra volontà politica e vincoli normativi
Il Ministro dell’Istruzione Valditara ha più volte espresso la volontà di integrare questi docenti nel piano di assunzioni, che prevede l’immissione in ruolo di 70.000 insegnanti entro il 2026. Tuttavia, la normativa europea stabilisce che i posti vadano assegnati tramite nuovi concorsi, escludendo automaticamente chi non ha ottenuto una cattedra nella tornata precedente.
Da qui nasce il tentativo dell’Italia di ottenere maggiore flessibilità da Bruxelles. Durante un recente incontro con i sindacati, Valditara ha ribadito l’impegno a far valere le ragioni dei docenti idonei, chiedendo una modifica delle regole per permetterne l’assunzione senza costringerli a ricominciare da capo.
L’apertura dall’Europa
L’Unione Europea, pur mantenendo un approccio rigoroso sul rispetto del merito e della competitività nei concorsi, sembra disposta a discutere possibili aggiustamenti. Se la Commissione dovesse accogliere la richiesta italiana, si potrebbe aprire una strada per riconoscere il percorso già compiuto da questi insegnanti e garantire loro un accesso più agevole alla stabilizzazione.
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