Idonei 2020 e 2023: assunzione prima dei prossimi concorsi Pnrr, per Flc Cgil inammissibile sperpero di denaro pubblico
Man mano che si avvicina il prossimo concorso scuola Pnrr2, le polemiche da parte degli idonei del concorso precedente si fanno sempre più aspre, soprattutto in virtù di una folta schiera di candidati che si trovano costretti a ripetere da zero l’intera procedura dopo aver superato brillantemente le prove del Pnrr1.
Concorso ancora più difficile
Ma brillantemente evidentemente non basta, considerato che sono rimasti fuori dall’elenco dei vincitori e che i concorsi Pnrr non sono abilitanti e non prevedono graduatorie di merito degli idonei, che restano così con un pugno di mosche. Con l’aggravante che il prossimo concorso scuola Prr2, in virtù delle modifiche regolamentari appositamente introdotte, sarà ancora più selettivo e richiederà punteggi ancora più altri, soprattutto in alcune regioni, per accedere all’orale.
La richiesta dei sindacati è sempre la stessa: stabilizzazione di tutti gli idonei prima di bandire nuovi concorsi, soprattutto considerato che il ministero ha già annunciato, in virtù degli accordi presi con Bruxelles in ambito Pnrr, un nuovo concorso tra estate e autunno 2025.
Gianna Fracassi, segretaria nazionale Flc CGIL, definisce questi concorsi “sperpero di denaro pubblico“.
Limbo della precarietà
“Per una manciata di posti è stata avviata la complessa macchina delle procedure concorsuali che l’amministrazione ha già dimostrato di non sapere gestire né governare” dice a La Tecnica della Scuola. “Siamo in presenza di elenchi infiniti di docenti che hanno superato precedenti selezioni concorsuali e che sono quindi in possesso di tutti i requisiti per essere meritatamente immessi in ruolo. Si tratta di un inammissibile sperpero di denaro pubblico, con l’unico risultato di lasciare nel limbo della precarietà migliaia di idonei e produrne di nuovi senza prospettive di stabilizzazione perché pochissimi saranno i vincitori rispetto all’ondata di nuovi aspiranti docenti che sosterranno le prove”.
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