Conferma docente di sostegno: a rischio operazioni di scelta della sede dei supplenti presenti nelle GPS in ragione del posto da essi occupato nelle graduatorie
Sono giorni di polemiche e confronto sul tema della nuova legge che consente la conferma del docente di sostegno su richiesta delle famiglie in vista del prossimo anno scolastico. Una richiesta che le famiglie dovranno perfezionare in estate, comunicandola al dirigente scolastico, e che consentirebbe all’insegnante anche senza specializzazione di restare al proprio posto, scavalcando di fatto eventuali colleghi posizionati meglio in graduatoria.
Rischio clientelismo
E’ proprio questo uno dei maggiori motivi di critica al provvedimenti, oltre che il timore che si possa sottostare a logiche di clientelismo poco trasparente, che nulla avrebbero a che vedere con l’interesse dello studente e con la continuità
à didattica auspicata e che motiverebbe il provvedimento stesso.
Il ministero però va avanti, e il 30 gennaio scorso ha presentato alle organizzazioni sindacali, la bozza di decreto che disciplina le previsioni contenute nell’art 8 del DL 71/2024 inerente la conferma del docente di sostegno sul posto occupato, con contratto a tempo determinato, nel corrente anno scolastico su richiesta da parte delle famiglie.
Trasparenza in bilico
“Lo Snals Confsal – dichiara Elvira Serafini – non è pregiudizialmente contrario al principio della continuità didattica su posto di sostegno. Ci preoccupa però il rischio che la garanzia della continuità vada a discapito della trasparenza delle operazioni di conferimento degli incarichi e dei legittimi diritti, compresi quelli di scelta della sede, dei supplenti presenti nelle GPS in ragione del posto da essi occupato nelle graduatorie. Le legittime aspettative dei genitori non possono a nostro parere mettere
in discussione i diritti dei docenti precari e la libertà di insegnamento“.
“Il vero problema nasce però – conclude Elvira Serafini – dal fatto che la metà dei posti di sostegno vengono determinati sull’organico di fatto. Se si vuole garantire la continuità didattica, e noi crediamo che il Ministro ci tenga seriamente, occorre ricondurre ad organico di diritto i posti disponibili, i quali ormai sono consolidati e rappresentano un’esigenza strutturale del nostro sistema di istruzione“.
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