Scuola

Docenti precari con tre anni di servizio: numero aperto ai concorsi abilitanti per agevolare l’immissione in ruolo

Gli ultimi mesi hanno messo in evidenza le difficoltà dei docenti precari con tre anni di servizio, che non hanno ancora un percorso chiaro e accessibile per ottenere l’abilitazione. Nonostante l’esperienza maturata, la riforma del reclutamento non ha offerto loro una soluzione soddisfacente.

Le difficoltà organizzative

Una delle proposte emerse nelle ultime settimane da parte di sindacati e organizzazioni di settore è quella di percorsi abilitanti a numero aperto, che permetterebbero a tutti i docenti con i requisiti minimi di accedere alla formazione, evitando competizione per posti limitati. Una proposta che però si scontra con problemi organizzativi, come la gestione dei crediti, la disponibilità di docenti e spazi, e l’efficienza delle segreterie universitarie. L’attuale sistema non riesce a sostenere numeri elevati di candidati, rendendo questa ipotesi poco realizzabile.

La mancanza di personale

Un altro ostacolo è la carenza di risorse nelle università: mancano personale amministrativo, strutture adeguate e docenti specializzati. Anche con numeri programmati, l’attivazione dei percorsi abilitanti risulta complessa. Per garantire una formazione di qualità, vengono imposti limiti al numero di iscritti, il che penalizza i precari con esperienza che non riescono ad accedere ai percorsi.

I docenti precari con tre anni di servizio lamentano frustrazione e senso di ingiustizia, vedendo colleghi con meno anni di servizio accedere più facilmente ai percorsi abilitanti grazie a regolamenti più favorevoli in passato.

La possibile soluzione

Per introdurre percorsi abilitanti a numero aperto servirebbe una riforma strutturale: più investimenti nelle università, nuove assunzioni, digitalizzazione delle procedure e una collaborazione più efficace tra atenei e Ministero dell’Istruzione. Solo così si potrebbe garantire un sistema più equo per tutti i docenti precari.