Scuola

Diploma magistrale: accesso a concorso e GPS, non segue stesse regole degli ITP

Restano ancora molti punti da definire in merito alla questione dei titoli di accesso per i concorsi destinati all’assunzione in ruolo del personale docente. Nello specifico, particolare incertezza deriva dalla questione dei diplomati magistrale e dalla validità del titolo per partecipare alle procedure concorsuali per la scuola dell’infanzia e primaria. Incertezza per molti docenti precari, anche della scuola dell’infanzia, in attesa di chiarimenti su questo punto. Il timore è che il Ministero possa in futuro escludere i diplomati magistrali dai concorsi.

I titoli di accesso

Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e primaria, l’ultimo bando del concorso PNRR 2 ha previsto come titoli di accesso la laurea in Scienze della formazione primaria o un titolo estero equivalente, ma anche il diploma magistrale con valore di abilitazione, purché conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002. Questo vale sia per i posti comuni della scuola primaria sia per quelli della scuola dell’infanzia, includendo anche i diplomi sperimentali a indirizzo linguistico riconosciuti dal Ministero.

Quello che il ministero dovrebbe chiarire, è la questione della modifica dei requisiti per i concorsi destinati agli Insegnanti Tecnico Pratici (ITP). La normativa attuale prevede che fino al 31 dicembre 2025, per accedere a questi concorsi è sufficiente un diploma coerente con la classe di concorso. Le cose cambieranno dal 2026, quando sarà richiesta una laurea triennale, oltre all’abilitazione all’insegnamento specifica per la classe di concorso. Inizialmente, questa modifica sarebbe dovuta entrare in vigore già nel 2024, ma il Decreto Milleproroghe ha posticipato il termine di un anno.

La questione dei diplomati magistrali

Discorso a parte merita la questione dei diplomati magistrali, non è prevista alcuna modifica. Il diploma conseguito entro il 2001/2002 resta valido per l’accesso ai concorsi della scuola dell’infanzia e primaria, e non ci sono indicazioni di un cambiamento in questo senso. La Cassazione, con una sentenza del 2021, ha ribadito la natura abilitante del diploma magistrale, equiparandolo alla laurea in Scienze della formazione primaria. Una presa di posizione utile a fugare ogni dubbio sulla sua validità come titolo di accesso ai concorsi.