Graduatorie, Gps e supplenze

Precari scuola: assunzioni da concorsi e GPS per superare la nuova procedura di infrazione che arriva da Bruxelles

Dovrà fare in fretta questa volta l’Italia per rispondere in maniera adeguata e adeguarsi alle indicazioni di Bruxelles sul tema precari scuola. Le discriminazioni che si concretizzano nei diversi trattamenti stipendiali con le progressioni di carriera ma non solo, e gli abusi di contratti a termine, hanno portato la Commissione Europea a mettere in mora il nostro Paese.

Non è la prima volta che dall’Ue arriva un monito nei confronti del nostro Paese, l’ultimo in ordine di tempo è una nuova procedura di infrazione, la 2277/2024, indirizzata in particolare sull’aspetto della mancata progressione di carriera degli insegnanti e del personale Ata della scuola italiana.

Secondo l’Europa, il nostro Paese continua a discriminare sistematicamente i precari disattendendo la Direttiva UE 70/CE del 1999.

Per questo i sindacati in vista del rinnovo del prossimo contratto scuola, avranno ancora più forza nel chiedere un maggiore impiego di risorse che consenta di assicurare parità di trattamento del personale supplente rispetto a quello già di ruolo e per modificare le attuali norme sul reclutamento.

Resta sullo sfondo la necessità di stabilizzare centinaia di migliaia di docenti a tempo determinato, e la strada è sempre quella indicata negli ultimi mesi, ovvero il ripristino del doppio canale di reclutamento.

La strategia resta quella di attingere per metà dalle graduatorie di merito dei concorsi, dove collocare anche tutti gli idonei delle procedure concorsuali oggi invece al palo, e per l’altra metà ai precari inseriti nelle Graduatorie provinciali per le supplenze nel caso di Gae esaurite.