Graduatorie, Gps e supplenze

Algoritmo Gps: rinunciatari i docenti in posizione privilegiata, precluse le proposte iniziali, ma quest’anno non c’è l’aggiornamento delle Gps

Si sta avvicinando un nuovo turno di assegnazione delle nomine supplenze mediante algoritmo Gps, con la consueta procedura stiva foriera di polemiche e incertezze. L’eredità dello scorso anno non è positiva, e se il ministero non dovesse intervenire in maniera sostanziale su alcune criticità emerse lo scorso agosto (e nei mesi successivi) la sensazione è che si dovrà assistere all’ennesimo avvio di anno scolastico contraddistinto dalle polemiche.

Niente aggiornamento Gps

Lo scorso anno il ministero aveva garantito che tutto avrebbe funzionato al meglio, ma così non è stato. Il vantaggio quest’anno è rappresentato, rispetto al 2024, dall’assenza delle complessa procedura di aggiornamento biennale delle gps. Ci sarà la riapertura degli elenchi aggiuntivi alla prima fascia, ma sarà una procedura meno invasiva.

A confermare le criticità, nei mesi scorsi addirittura il fatto che i sindacati hanno invocato un ritorno alle convocazioni in presenza. Giuseppe D’Aprile, Segretario generale della UIL Scuola, è tra i più critici nei confronti dell’algoritmo, procedura che è stata definita “paradossale e penalizzante”.

Nelle prossime settimane tornerà d0attualità il problema delle criticità nell’assegnazione delle supplenze tramite algoritmo, sistema informatizzato utilizzato dal Ministero per distribuire le cattedre disponibili ai docenti precari.

Quali sono le criticità segnalate?

Secondo Giuseppe D’Aprile, Segretario generale della UIL Scuola, il sistema è penalizzante e paradossale perché:

  1. Assegna le supplenze partendo dall’ultima posizione in graduatoria durante il primo turno di nomina.
  2. Esclude chi, pur essendo in alto in graduatoria, non ha potuto accettare le prime proposte, spesso perché troppo lontane dalla propria residenza. Chi rifiuta inizialmente non ha la possibilità di ottenere incarichi successivi, anche se si liberano posti più vicini.

Il ritorno alle convocazioni in presenza

I sindacati sostengono che il problema non sia solo nell’algoritmo, ma anche nelle graduatorie GPS, spesso occupate da docenti già di ruolo che poi rifiutano le supplenze. Questo genera revoche, riassegnazioni e disagi per le scuole e gli studenti.

La UIL Scuola propone di tornare temporaneamente alle convocazioni in presenza, dove i candidati possono scegliere tra le disponibilità reali, riducendo errori e ritardi nell’assegnazione.