Concorso PNRR annullato: il ministero smentisce ma la polemica esplode
Sta creando confusione e allarmismo la notizia circolata nelle scorse ore secondo la quale il ministero dovrebbe provvedere all’annullamento della prova pratica del concorso PNRR per i docenti di laboratorio (ITP) in alcune regioni italiane: Abruzzo, Emilia-Romagna, Marche, Puglia e Umbria. Il TAR di Ancona ha accolto il ricorso di un gruppo di candidati, ritenendo che fosse stato violato il principio di anonimato, poiché ai partecipanti era stato richiesto di scrivere nome e cognome sui fogli della prova.
La smentita del Ministero
Prontamente è arrivata da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito una smentita mediante comunicato per ridimensionare la portata del provvedimento. Secondo il Ministero, la sentenza riguarda esclusivamente la classe di concorso B022 e coinvolge 174 candidati che avevano superato la prova scritta. Il rifacimento della prova pratica e dell’orale non avrà impatti sulle assunzioni già effettuate per l’anno scolastico 2024/2025 né sulle altre procedure previste dal PNRR.
Reazioni e polemiche
Nonostante le rassicurazioni ministeriali, il caso ha suscitato dure critiche da parte dei sindacati e delle forze politiche di opposizione. La Flc Cgil ha definito l’accaduto “l’ennesimo pasticcio” e ha espresso dubbi sul fatto che non ci saranno ripercussioni sull’avvio del prossimo anno scolastico.
Dure anche le parole di Giuseppe Buondonno (Sinistra Italiana), che ha denunciato un errore organizzativo grave, sottolineando come il percorso di accesso all’insegnamento sia ormai diventato un “percorso a ostacoli”, con conseguenze pesanti per i docenti e per il sistema scolastico.
Elisabetta Piccolotti (AVS) ha criticato aspramente la gestione del concorso, parlando di una precarizzazione crescente del personale docente e definendo il Ministro Valditara “inadeguato” nella gestione delle selezioni.
Una situazione complessa
L’annullamento della prova pratica rappresenta un ulteriore ostacolo in un concorso già segnato da lunghe attese e difficoltà burocratiche. Se da un lato il Ministero minimizza l’impatto della sentenza, dall’altro le reazioni del mondo sindacale e politico evidenziano una crescente sfiducia nella gestione delle selezioni per il personale scolastico.