Graduatorie, Gps e supplenze

Algoritmo Gps 2025: fasce distinte per il conferimento di supplenze con riserva, diversi i requisiti di accesso a prima e seconda fascia

Uno degli argomenti più dibattuti nel settore scolastico riguarda l’assegnazione delle supplenze attraverso l’algoritmo e i diritti del personale docente con riserva. La normativa vigente stabilisce che una percentuale dei posti disponibili venga destinata ai docenti appartenenti alle categorie protette (N, M, R, S), garantendo così il rispetto delle tutele previste dalla legge.

Modalità di assegnazione

Un aspetto spesso poco chiaro ai docenti interessati è che la riserva opera su fasce distinte, in base ai requisiti specifici di accesso alla prima e alla seconda fascia. Tuttavia, il diritto alla scelta della sede non è prioritario rispetto agli altri candidati in graduatoria: i riservisti possono concorrere solo per i posti interi rimasti disponibili, nel limite delle quote a loro destinate.

Una situazione particolare si verifica quando un docente riservista gode anche di un diritto di precedenza. In tal caso, ha la possibilità di scegliere la sede prima degli altri riservisti.

Percentuali di riserva

Il sistema SIDI calcola le quote spettanti ai riservisti per ciascuna classe di concorso, confrontando il numero totale dei docenti in organico al 1° settembre con quelli assunti tramite riserva, nel rispetto del limite massimo del 50% dei posti disponibili. Le percentuali specifiche sono:

  • 7% per gli invalidi civili (riserva N);
  • 1% per orfani, profughi e categorie assimilate (riserva M);
  • 30% per volontari in ferma breve o prefissata (riserva R);
  • 15% per operatori volontari del servizio civile universale che abbiano concluso l’incarico senza demerito (riserva S).

L’assegnazione avviene fino al completamento della “scopertura”, assicurando che il numero complessivo di docenti assunti con titolo di riserva rispetti le percentuali stabilite.

Riservisti e privacy

La questione della privacy rappresenta un elemento di criticità per molti docenti, che spesso lamentano di essere stati scavalcati in graduatoria senza poter conoscere le motivazioni. La normativa impedisce infatti di indicare nei bollettini ufficiali se un candidato usufruisce di riserva o precedenza, generando talvolta dubbi e incertezze nel processo di assegnazione delle supplenze.