Scuola

Assunzioni sostegno 2025: al Sud non si scorre la prima fascia mentre al Nord si arriva a seconda fascia incrociata

Nonostante i nuovi provvedimenti ministeriali in fase di attuazione, come i corsi Indire per la specializzazione dei docenti con tre anni di servizio e la possibilità di confermare un docente su richiesta della famiglia, il sostegno scolastico continua a presentare forti disomogeneità a livello nazionale.

Disparità territoriali nella distribuzione dei docenti

Secondo i sindacati, esiste un netto squilibrio tra Nord e Sud nella distribuzione dei docenti specializzati. Nelle regioni settentrionali, la mancanza di personale qualificato porta a dover attingere alla seconda fascia incrociata per coprire le cattedre, in particolare nella scuola dell’infanzia e primaria. Al Sud, invece, la situazione è opposta: in molte province la prima fascia non viene esaurita, lasciando numerosi docenti specializzati in attesa di incarico.

Queste problematiche riflettano un generale disequilibrio tra domanda e offerta nel settore scolastico. Mentre in alcune zone del Nord si fatica a reperire insegnanti con titolo di specializzazione, nel Mezzogiorno si registra un surplus di docenti qualificati, anche nella scuola secondaria.

Mancanza di personale specializzato e soluzioni ministeriali

L’assenza di docenti specializzati al Nord ha conseguenze dirette sulla qualità dell’insegnamento per gli alunni con disabilità. Per ovviare a questa criticità, il ministero ha avviato i nuovi corsi Indire, rivolti ai docenti con almeno tre anni di servizio sul sostegno. L’obiettivo è ampliare il numero di insegnanti qualificati e garantire competenze specifiche per il supporto agli studenti con disabilità.

Al Nord, la carenza di personale porta le scuole a ricorrere all’incrocio delle graduatorie, pescando tra i docenti inseriti nelle classi di concorso comuni e riorganizzandoli per punteggio. In questo modo si cerca di colmare i vuoti nelle assegnazioni. Al Sud, invece, il problema è inverso: l’offerta supera la domanda, lasciando molti insegnanti specializzati senza cattedra.

Un problema ancora aperto

Le nuove misure ministeriali potrebbero contribuire a riequilibrare la situazione, ma il problema del sostegno scolastico in Italia resta complesso. La differenza tra le necessità del Nord e l’eccesso di docenti al Sud richiede un piano strutturato di redistribuzione delle risorse umane per garantire un’educazione inclusiva ed efficace in tutto il Paese.