Scuola

Corsi Indire: confermato avvio e lezioni online, ma i Cfu da ottenere potrebbero essere più di 30

I Corsi Indire non sono ancora partiti e non ci sono certezze sulle tempistiche del decreto che li regolamenterà, ma non c’è alcun passo indietro da parte del ministero in seguito alle tante critiche che questo nuovo progetto per il sostegno ha ricevuto in questi mesi, da quando sono stati annunciati.

Lo assicura il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato. Quello che però è ancora tutto da stabilire è il contenuto del decreto, attualmente in lavorazione. Per questo, non è detto che alla fine i cfu da conseguire possano essere davvero la metà rispetto a quelli del Tfa, e cioè 30.

I pochi crediti per ottenere la specializzazione, nonostante siano indirizzati a chi ha già esperienza nelle scuole egli specializzati all’estero, sono stati, dal primo momento uno dei motivi di critica nei confronti dei Corsi Indire. Alla fine i crediti da ottenere potrebbero anche essere maggiori rispetto ai 30 inizialmente ipotizzati. Lo sapremo nelle prossime settimane.

«I corsi Indire sul sostegno si faranno. Riguarderanno sia i “triennalisti” (chi vanta tre anni di esperienza specifica) che chi ha completato un corso di specializzazione all’estero. E le lezioni saranno online, come per l’abilitazione degli “ingabbiati”. Suggerisco, comunque, di diffidare delle parole in libertà su un provvedimento che ancora non c’è (ci stanno lavorando i tre ministeri interessati e l’Osservatorio per l’inclusione scolastica). Anche quando l’attenzione è solo sul numero di CFU. Non è affatto detto, infatti, che la cifra sia quella al centro delle discussioni in questi mesi. Pur se, non trattandosi di corsi aperti ai principianti a differenza del TFA sostegno, i CFU saranno sicuramente di meno, quindi con costi e tempi più contenuti. Sembra infine di capire che il “rigetto” del titolo estero non dovrebbe rappresentare un problema per l’accesso».