Graduatorie, Gps e supplenze

Percorsi abilitanti 2025: difficile rispettare il termine ultimo del 30 giugno, a rischio gli elenchi aggiuntivi gps

I decreti sono stati pubblicati e certificano l’avvio del secondo ciclo dei percorsi abilitanti docenti, ma non ci sono ancora certezze circa la data di avvio degli stessi, ne tantomeno circa la loro conclusione. Per ora siamo fermi ai decreti di attivazione, e non ci sono certezze nemmeno in merito ai 44mila posti a disposizione, che saranno definitivi solo dopo l’attivazione di altre classi di concorso.

Bandi in pubblicazione

I bandi da parte delle università cominciano a essere pubblicati.

A destare preoccupazione il fatto che la data del 30 giugno 2025 tassativa per la conclusione dei percorsi è stata indicata dal ministero ma mai confermata ufficialmente. Il che fa temere che ci sia la sensazione che la data non possa essere rispettata.

Il fatto che non sia stata inserita alcuna data come termine ultimo per la conclusione dei percorsi abilitanti nel decreto lascia presagire che il ministero ritenga improbabile riuscire a rispettare la scadenza inizialmente prefissata, soprattutto per i corsi da 60 CFU. Questo non vuol dire che qualche università possa riuscirci, ne che in camera caritatis il ministero abbia sollecitato gli atenei ad accelerare i tempi.

Le scadenze per i precari

Il fatto che non ci siano ancora i bandi, fa capire come per le Università non sia facile raccogliere tutte le domande e formalizzare le iscrizioni con relativi scorrimenti. Solo a quel punto si potrà partire con lezioni, tirocinio diretto e indiretto ed esami finali.

Che il tutto possa essere completato in sessanta giorni è difficile da credere. In ogni caso il riferimento della data del 30 giugno resta, perché il Ministero dell’Istruzione e del Merito la considera una deadline per il conseguimento del titolo di abilitazione ai fini dell’inserimento nell’elenco aggiuntivo alla prima fascia GPS per l’anno scolastico 2025/26. Riusciranno a rispettare questa scadenza le università per i docenti precari? Vedremo.