Scuola

Avvio percorsi abilitanti: molti docenti a rischio licenziamento per i ritardi delle Università nell’attivazione dei corsi

In attesa dell’avvio delle prove orali del concorso pnrr2, che dovrebbe avere un iter più rapido del pnrr1 anche in virtù della nuova normativa che limita gli accessi agli orali, proseguono le proteste dei sindacati per i ritardi con cui il ministero sta avviando i percorsi abilitanti che dovrebbero consentire ai vincitori della procedura di trasformare il proprio contratto da determinato a indeterminato.

Ritardi nei percorsi

Si tratta dei percorsi da 30 o 36 CFU utili a ottenere la cattedra di ruolo. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief ci sono almeno due regioni, Liguria e Friuli Venezia Giulia, dove i corsi di formazione non sono stati organizzati.

“Stando così le cose – prosegue il presidente nazionale del giovane sindacato autonomo e rappresentativo – chiediamo al Ministero dell’Istruzione e del Merito e prima ancora al Ministero dell’Università e della Ricerca delle soluzioni immediate perché partano subito i corsi nelle Università individuate e che si concludano entro il prossimo 30 giugno, come previsto dalla normativa, anche in modalità telematica.

I sindacati non prendono nemmeno in considerazione la possibilità di far frequentare i corsi in regioni lontane per risolvere il problema dell’indisponibilità delle Università preposte.

La scelta da 30 e 36 cfu

Al momento non tutte le classi di concorso del concorso PNRR1 sono rappresentate nelle regioni in cui sono stati assunti vincitori, e questo costituisce un grosso problema per i partecipanti. I ministeri stanno cercando di risolvere con le Università, ma non sembra semplice arrivare a un punto definitivo.

Ci sono poi Università che aspettano l’accreditamento per alcune classi di concorso. In questo caso, ipotizzare una data diventa esercizio complicato, anche considerato che ci sono bandi in scadenza nei prossimi giorni

I sindacati auspicano in questo senso indicazioni univoche sulla possibilità di scelta tra i 30 e 36 CFU sulla base della nota MUR – MIM del 6 febbraio 2025. Non si sa infatti ancora chi, tra USR e Università, dovrà controllare i titoli di accesso dichiarati.