Doppio canale di specializzazione sul sostegno: potranno partecipare ai corsi anche i docenti il cui titolo è già stato respinto in fase di riconoscimento
Procede il confronto tra ministero e sindacati sul tema dei nuovi corsi Indire per la specializzazione sul sostegno, ed è corsa contro il tempo da parte dei sindacati stessi per far approvare quelle modifiche che vengono ritenute necessarie per adeguare questo doppio canale di specializzazione sul sostegno alle reali esigenze della scuola italiana.
La platea
Nell’ultimo incontro, i sindacati si sono concentrati sulle proposte che riguardano i docenti con almeno tre anni di servizio sul sostegno nello stesso grado e chi ha conseguito un titolo all’estero ed è in attesa di riconoscimento.
Intanto, il ministero ha reso noto il bacino di potenziali destinatari dei corsi di specializzazione che dureranno almeno quattro mesi e che dovrebbero partire nelle prossime settimane: sono circa 52.000 i candidati con almeno tre anni di servizio al 31 agosto 2024, mentre 10.000 sono coloro che hanno ottenuto un titolo all’estero e attendono il riconoscimento.
Gli specializzati all’estero potranno partecipare alla specializzazione anche se in possesso di già respinto in fase di riconoscimento.
UIL Scuola ha espresso forte critica in merito a questa decisione del ministero. Consentire un accesso abbreviato alla specializzazione a chi è privo di un titolo riconosciuto in Italia viene ritenuto inadeguato.
Le richieste
Per il sindacato, la priorità resta la stabilizzazione strutturale dei posti di sostegno.
Per questo si spinge per la trasformazione dei posti da organico di fatto in organico di diritto, assumendo al massimo da tutti i canali disponibili. Chiesto anche un maggiore equilibrio tra docenti da specializzare e posti realmente disponibili sul territorio nazionale, mentre adesso si prospetta uno squilibrio nel fabbisogno formativo, anche in ottica prossimi TFA sul sostegno